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TABERNACOLO NEL DESERTO. Piccolo santuario trasportabile a forma di tenda da accampamento eretto dagli israeliti durante il loro pellegrinaggio nel deserto, descritto dettagliatamente in “Esodo” 25-31. Era suddiviso in tre parti principali: l’Atrio, che conteneva l’Altare delle Offerte o dei Sacrifici e il Lavabo o Coppa di Bronzo; la Sala Ovest, che conteneva l’Altare dei Profumi o dell’Incenso, la Tavola dei Pani di Proposizione e il Candelabro d’Oro; il Sancta Sanctorum o Sala Est, che conteneva l’Arca del Testimone o dell’Alleanza, al cui interno erano posti il Vaso d’Oro della Manna, la Verga fiorita di Aronne e le Tavole della Legge che furono date a Mosè. Questo era considerato il luogo nel quale Dio comunicava col suo popolo. Quando gli uomini cominciarono ad acquisire la mente, iniziarono a rendersi conto della contestuale perdita della vista spirituale che fino a quel momento avevano posseduto, e un’ardente aspirazione verso Dio e verso le Guide Divine nacque nel loro animo. Così il Tabernacolo nel Deserto (l’antico Tempio dei Misteri Atlantidei) fu dato loro,affinché potessero trovarvi il Signore Jehovah.
Il Tempio di Salomone (vedere voce) fu costruito e delineato nella medesima forma.
TALMUD (Ebraico). Letteralmente significa “dottrina, disciplina”. Ricompilazione delle leggi e tradizioni religiose dell’ebraismo post-biblico, divisa in due parti:Mishna (sec.II d.C.) o Seconda Legge, e Gemara (sec.II-V) o complemento esegetico dei testi conservati.
TEMPIO DI SALOMONE. Preso come simbolo, nella letteratura occulta significa il Cosmo e anche il corpo umano creato e sviluppato secondo un principio divino (divine proporzioni). L’espressione deriva dal grande Tempio costruito in Gerusalemme da Salomone, re d’Israele, nel X° secolo a.C., tempio che ha dato luogo a molteplici interpretazioni simboliche.
TENTAZIONI. Tutto ciò che è ricoperto dal manto della carne è soggetto a tentazione. Neppure il Cristo sfuggì a questa regola. Quanto più ci sviluppiamo, tanto più sottili sono le tentazioni che incontriamo nel cammino. Inoltre, accade che queste tentazioni arrivano attraverso qualcuno per il quale nutriamo piena fiducia, con lo scopo di apprendere a discriminare il merito intrinseco di qualsiasi questione, al di là di qualsiasi simpatia o antipatia verso colui per mezzo del quale ci si presenta il problema.
TEOSOFIA (“Theos”, Dio; “Sophia”, Sapienza). Sapienza Divina. La verità essenziale sottostante a tutte le religioni e filosofie. Teosofia è sinonimo di Conoscenza Esoterica. I filosofi alessandrini diedero per la prima volta il nome di Teosofia a un sistema filosofico eclettico in cui era stata incorporata l’antica religione della sapienza o scienza occulta. Questi insegnamenti in realtà apparvero in Occidente nel III sec. con la Scuola Neoplatonica o dei Filosofi Analogisti, seguiti poi dagli Gnostici, e riapparvero in seguito tra alcuni mistici medioevali e durante i secoli XIV e XVII nelle dottrine promulgate dai Rosacroce, alchimisti, filosofi del fuoco, illuminati, ecc.
TERZO OCCHIO. La ghiandola pineale, o organo fisico della vista eterica. Nel cervello sono posti due piccoli organi chiamati corpo pituitario e ghiandola pineale. La scienza medica conosce molto poco intorno ad essi, e alcuni chiamano la ghiandola pineale “il terzo occhio atrofizzato”; tuttavia, né essa né il corpo pituitario sono atrofizzati, né in procinto di esserlo. Essi appartengono ad una classe particolare di organi che attualmente non si evolvono né degenerano, ma sono in uno stato di inattività. Nel lontano passato, quando l’uomo era ancora in contatto con i “mondi interni”, questi organi erano il mezzo di accesso a quei piani di esistenza, e serviranno ancora a tale scopo in una fase ulteriore della nostra evoluzione. per entrare nuovamente in contatto con i mondi interni è sufficiente risvegliare l’attività del corpo pituitario e della ghiandola pineale. Quando ciò sarà un fatto compiuto, l’uomo avrà recuperato la facoltà di percepire i mondi superiori, ma su una scala più elevata di quanto fece nel passato, perché questa facoltà sarà in relazione col sistema nervoso volontario e quindi sotto il controllo della sua volontà. Mediante questa facoltà di percezione interiore, tutte le sorgenti della conoscenza gli saranno aperte. Il risveglio di questi organi si compie mediante l’educazione o addestramento esoterico.
TEURGIA. La pratica della Magia Bianca o Divina per la comunicazione con gli Angeli e Spiriti Planetari. Suo opposto è la Goetia.
TORAH (Ebraico). Letteralmente, Legge. Il Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia, che contengono la Legge Mosaica che, secondo la tradizione, furono consegnati a Mosè sul Monte Sinai.
TRANCE. Nella letteratura rosacrociana, si esamina la trance cosiddetta profonda, cosa differente dalla cosiddetta “trance medica o terapeutica”.
Verrà qui esposto ciò che avviene alla morte e la differenza che vi è tra questa e lo stato di trance. Durante lo stato di veglia, quando l’Ego sta funzionando coscientemente nel Mondo Fisico, i suoi veicoli sono concentrici e occupano il minimo spazio; durante la notte, però, quando il corpo sta dormendo, si effettua una separazione. L’Ego, avvolto nella mente e nel corpo del desiderio, si solleva dal corpo denso e da quello vitale, che rimangono sopra il letto. I veicoli superiori fluttuano sopra di esso e sono in connessione con quelli più densi tramite il cordone argenteo, filo sottilissimo e vibrante che ha la forma di due 6 rovesciati, uniti con un’estremità al cuore e con l’altra al centro vortice del corpo del desiderio. Al momento della morte, questo filo si spezza nell’atomo-seme del cuore e le su forze salgono al cervello (terzo ventricolo) seguendo il nervo pneumogastrico, e da lì all’esterno attraverso le suture fra le ossa parietali e occipitali del cranio, percorrendo il cordone argenteo fino ai veicoli superiori. Simultaneamente a questa rottura, si distacca il corpo vitale, che raggiunge i veicoli superiori fluttuando al di sopra del corpo denso morto. Ivi permane per un periodo che va da uno a tre giorni e mezzo. Quindi i veicoli superiori si distaccano dal corpo vitale che si disintegra sincronicamente al corpo denso nei casi comuni. Nel momento di quest’ultima separazione il cordone argenteo si rompe a metà, nel punto dove si congiungono i 6, e l’Ego rimane libero da qualsiasi contatto col piano materiale. Anche durante il sonno l’Ego si ritira dal corpo denso, ma il corpo vitale resta unito a questo e il cordone argenteo rimane intatto. Accade talvolta che l’Ego non rientri nel corpo al mattino, per risvegliarlo come abitualmente accade, ma rimanga al di fuori per un intervallo di tempo indefinito: si dice allora che il corpo si trova in Trance naturale. Il cordone argenteo in questi casi non si rompe in nessuno dei punti sopra menzionati. Se queste rotture dovessero prodursi, non ci sarebbe alcuna restaurazione possibile. Al suo ritorno, lo Spirito può ricordare tutto quanto ha visto e udito nei mondi superfisici, o può dimenticarlo, come avviene di solito, secondo lo stadio del suo sviluppo e secondo la profondità dello stato di trance sopportato. Se questo è stato molto leggero, lo Spirito rimane generalmente nel luogo ove risiede il suo corpo, e ritornando allo stato normale è in grado di raccontare ai suoi familiari tutto quanto è stato detto mentre il corpo permaneva in stato di incoscienza. Quando lo stato di trance è più profondo, il rientro dello Spirito sarà seguito da una situazione di incoscienza per quanto riguarda il proprio corpo e l’ambiente, ma in cambio potranno essere ricordate le esperienze del mondo invisibile.
TRONI. Nella terminologia rosacrociana sono i Signori della Fiamma, Gerarchia Creatrice che nel Periodo di Saturno risvegliò nell’uomo il germe dello Spirito Divino e del corpo denso. (vedere: Signori della Fiamma)
TUBAL CAIN. Nome biblico del figlio del patriarca ebraico Lamech, “istruttore di qualsiasi manufatto in ferro e in bronzo”, a cui si attribuisce l’invenzione di tutte le arti. Discendente diretto di Tubal Cain fu Hiram Abiff (vedere).
VANGELI. La parola “Vangelo” deriva dal greco “eu angelion”, che significa “buona notizia”: annuncio di ciò che aveva recato il Messia. I quattro Vangeli sono quelli che sono sopravissuti ad un numero molto maggiore di libri (i vangeli apocrifi) che circolarono tra i Cristiani durante i primi due secoli. Furono scritti in gergo popolare, senza pretese letterarie, ma di essi, per la loro semplicità e per il loro vigore, sono state fatte numerosissime traduzioni.
Vangelo di San Marco. La critica in generale dà la priorità a questo Vangelo, datandolo intorno agli anni 65/70; si crede che possa essere stata l’opera originale dello stesso San Marco. Secondo Schweitzer (A. Schweitzer: “Quest of the historical Jesus”) il Vangelo di San Marco è, fondamentalmente, storia autentica.
Vangelo di San Matteo. La tradizione ortodossa poneva al primo posto questo Vangelo. Si dice che fosse stato scritto originariamente in ebraico, cioè in aramaico, ma a noi è giunto solo in versione greca. La critica è incline ad attribuirlo a un discepolo di San Matteo, ed è collocato intorno all’85/90. Grande importanza viene concessa in questo Vangelo ai miracoli e alla dimostrazione che molte profezie dell’Antico Testamento si compirono in Cristo. È il più commovente dei quattro.
Vangelo di San Luca. Si ritiene compilato nell’ultima decade del primo secolo, e il suoi fine pare essere la conversione dei gentili e non degli Ebrei. Come in quello di San Matteo, anche in questo molte notizie sono tratte da San Marco. Dei 661 versetti del testo di San Marco, più di 600 appaiono riprodotti in San Matteo e 350 in San Luca, per la maggior parte letteralmente. Renan sosteneva che questo fosse il libro più bello che mai fosse stato scritto, probabilmente per il fatto che era stato elaborato da San Luca con un certo stile letterario.
Vangelo di San Giovanni. Questo Vangelo non vuole essere una biografia di Gesù, quanto una presentazione del Cristo come Logos o Verbo Divino, creatore del Cosmo e redentore dell’umanità. L’opera è di carattere semignostico e vi giocano un importante ruolo le idee metafisiche. Alcuni eruditi cristiani pongono in dubbio che sia stato scritto dall’apostolo San Giovanni. Il periodo della sua stesura si colloca approssimativamente alla fine del primo secolo. La tradizione è concorde nell’attribuire con certezza la sua paternità allo stesso autore delle “Epistole di San Giovanni”: in esse sono espresse le medesime idee con lo stesso stile.
Bisogna comprendere, parlando dei Misteri Cristiani, che i quattro Vangeli non sono soltanto resoconti della vita di un singolo individuo scritti da quattro persone differenti, ma sono anche il simbolo di diverse Iniziazioni, presentate in maniera tale che solo coloro che hanno diritto di sapere possono scoprirne il vero significato e comprenderne i fatti sottostanti. Così pure, nell’Antico Testamento si incontrano grandi verità occulte che si rendono evidenti solo nel giorno in cui riusciamo ad intravedere al di là del velo. Bisogna notare che coloro che originariamente scrissero la Bibbia non intesero esporre la verità in una maniera tale che chiunque potesse intenderla. Niente era più lontano dalla loro mente che lo scrivere un “libro aperto su Dio”. Molti passi sono velati, altri vanno intesi alla lettera; nessuno che non sia in possesso della chiave occulta è in grado di decifrare le profonde verità nascoste in ciò che spesso è un’orribile veste. Ognuno dei Vangeli è considerato, nell’esoterismo Cristiano, come un aspetto della profonda individualità del Cristo, poiché un’entità tanto straordinaria non poteva essere sufficientemente indagata da uno solo dei suoi discepoli, e doveva rivelarsi ad ognuno secondo il grado del suo sviluppo spirituale, essendo ogni Vangelo inquadrato da un diverso grado di visuale e rappresentando diversamente la natura della manifestazione del Divino Archetipo Gesù Cristo, il più alto iniziato degli Spiriti Solari. Accade così che si interpretano Matteo e Luca come descrittivi principalmente del Maestro Gesù sotto il profilo della sua natura umana. Il primo, osservandolo dal punto di vista fisico e delle sue relazioni ataviche con il popolo d’Israele, il secondo, maggiormente emotivo, rivelandoci la vita intima del Maestro e descrivendo, con accenti commossi, il potere del suo Amore. Marco e Giovanni ci suggeriscono invece delle informazioni sulla sua natura spirituale. Il primo, mostrandoci la sua miracolosa forza terapeutica, la sua grandiosa aura magnetica, il secondo, metafisico per eccellenza, rivelandoci il Divino Spirito del Cristo e, sebbene meno preciso e più astratto degli altri evangelisti, partecipe nell’intendimento del Verbo interiore che vibra in tutta la vita del Divino Maestro, e proclamante la grandezza del suo Spirito.
VEGETALI. Cominciarono la loro evoluzione come minerali durante il Periodo della Luna e giungeranno ad essere umani nel Periodo di Venere. Dispongono del corpo denso e del corpo vitale con le facoltà di crescere e moltiplicarsi, ma sono privi della facoltà di muoversi. Nel corpo vitale delle piante sono attivi soltanto l’etere chimico e quello vitale. Il raggio giallo del Figlio mescolato a quello azzurro del Padre, fornisce vita ed energia al Regno Vegetale che, di conseguenza, riflette il colore verde.
VERITÀ. La Verità è molteplice: costantemente vanno rivelandosi nuove fasi agli occhi degli investigatori, sebbene esistano delle leggi e fatti fondamentali che sono sempre certi. Non esiste alcuna fede valida “una volta per tutte”.
VISTA ETERICA. Può essere considerata come un’estensione della vista fisica, senza confonderla con la chiaroveggenza. Potrebbe forse dirsi che costituisce di quest’ultima l’aspetto più basso.
VITA SUPERIORE. I nostri corpi sono i nostri “ferri del mestiere”. Un buon operaio sa giustamente apprezzare il valore dei suoi buoni attrezzi e li conserva nel miglior modo possibile, affilati e puliti. Quando i nostri sensi sono intorpiditi dall’alcool e dal tabacco, quando il sistema si vede obbligato a spendere tutte le sue energie per digerire ed eliminare alimenti grossolani, possiamo noi sperare di essere sensibili e sensitivi? Non possiamo servire contemporaneamente Dio e il Diavolo: la scelta è nostra. Se chiediamo il possesso di poteri spirituali dobbiamo pagarne il prezzo, che consiste in una vita pura. Dobbiamo fornire ai nostri corpi degli alimenti puri e assoggettarci alle regole di una vita semplice. Dobbiamo astenerci da tutto quanto possa intorpidire i nostri sensi: alcool, tabacco o altri simili abusi e droghe. Sotto l’antica dispensazione il corpo del desiderio dell’uomo era migliorato mediante la legge. Questo lavoro è ancora necessario per la maggioranza, la quale sta preparandosi in questo modo alla Vita Superiore. La Vita Superiore (Iniziazione) non ha inizio fino a che non comincia il lavoro sul corpo vitale; il mezzo impiegato per metterlo in attività è l’amore o, per meglio dire, l’altruismo, e la tecnica è la ripetizione.
VITE PASSATE. Insieme di esistenze in antecedenti rinascite, che rappresentano successive tappe nell’evoluzione dello Spirito attraverso la vita terrena.
VOLONTÀ. Nella filosofia occulta la Volontà è ciò che governa gli universi in manifestazione, l’unico principio del movimento eterno o la sua essenza animatrice. È uno degli attributi essenziali dello Spirito, per mezzo del quale esso realizza gli atti che desidera e la cui scelta compie per la facoltà, che gli è propria, del libero arbitrio. La si è definita come “l’Io in azione”. Come le altre facoltà animiche, la Volontà si sviluppa con l’esercizio o si atrofizza per inazione o per abbandono, stato che facilità l’irruzione delle anormalità psichiche quali la suggestione, la sottomissione o altre che corrispondono ad un indebolimento del potere volitivo.
La Volontà rappresenta la polarità maschile dello Spirito, mentre l’Immaginazione ne rappresenta quella femminile.
ZACHARIEL. Arcangelo. Il saggio e generoso genio, ambasciatore di Giove sulla Terra, rappresentante dell’altruismo, della generosità, benevolenza e misericordia divina.