Nella Cosmogonia dei Rosacroce, nel capitolo concernente la legge di assimilazione, si dimostra che i minerali non possono essere assimilati, essendo privi di corpo vitale. Questa mancanza rende impossibile all'uomo di elevare il loro tasso vibratorio fino al proprio grado. Le piante, dotate di un corpo vitale, ma non della coscienza dell'Io, sono facilmente assimilabili e permangono più a lungo nel corpo dell'uomo che non le cellule carnee, impregnate del corpo del desiderio dell'animale. Il tasso vibratorio di quest'ultimo è molto elevato e perciò occorre parecchia energia per assimilarlo; le cellule carnee ci abbandonano rapidamente e, per colui che se ne alimenta, è necessario rinnovare spesso il proprio pasto.
Noi sappiamo che l'alcol è uno "spirito estraneo", uno "spirito di composizione mortale", essendo il risultato di una fermentazione esterna all'organismo del consumatore. In quanto spirito, vibra con una rapidità così intensa che è impossibile allo spirito umano di armonizzarlo al proprio tasso e di controllarlo, come invece dovrebbe avvenire per ogni alimento. Ne risulta che non può esservi metabolismo, e poiché noi non possiamo ridurre il tasso vibratorio alcolico a quello proprio del nostro corpo, questo spirito estraneo può accelerare il nostro grado vibratorio e controllarci, come avviene nell'ebbrezza. L'alcol è, perciò, un grande pericolo per l'umanità; dobbiamo liberarci della sua influenza prima di poterci rendere conto della nostra natura divina.
Fintanto che seguiamo una dieta carnea ci serve necessariamente uno spirito stimolante, altrimenti il progresso sarebbe arrestato. Un alimento rispondente a tutte le esigenze è stato fornito ai pionieri d'Occidente: lo zucchero. Dallo zucchero l'Ego stesso estrae l'alcol all'interno dell'organismo, mediante il processo di metabolismo. Questo prodotto è, di conseguenza, un alimento e uno stimolante, perfettamente in accordo con il tasso vibratorio del corpo. Esso presenta, con maggiore intensità, tutti i vantaggi dell'alcol e nessun inconveniente (1).
In America i dolciumi stanno diventando i più pericolosi rivali dei liquori, perché l'uomo che fa abbondante uso di zucchero, non sarà mai un beone, e non vi è miglior rimedio contro l'alcolismo che persuadere il bevitore a consumare abbondantemente zucchero; viceversa, finché il suo corpo resta sotto il dominio dello "spirito estraneo", l'ubriacone detesta lo zucchero.
(Max Heindel)
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(1) Ovviamente qui non si parla dello zucchero estremamente raffinato che è in uso oggi, estremamente nocivo alla salute sotto diversi punti di vista.