Dal 22 dicembre al 19 gennaio circa, il Sole passa attraverso il Segno del Capricorno, Segno cardinale e di terra.
In questo periodo dell'anno la terra è diventata fredda, desolata, e ciò si riflette nei nati sotto questo Segno che, pur essendo fidati, prudenti ed economi, sono spesso malinconici, introversi, freddi e poco espansivi. Durante la solennità di questa stagione l’uomo ha modo di pensare ai suoi progetti per la prossima primavera, quando il ciclo vitale rinascerà nuovamente. Mentre l’inverno porta una tranquillità esteriore, è viva l’irrequietezza interiore dovuta al desiderio di vivere e di sopravvivere.
Anche in questo Segno si può notare la grande analogia esistente tra la sua simbologia e il carattere dei suoi figli. Come la capra (dalla quale il Capricorno trae la sua raffigurazione) si inerpica sulle rocce sino a grandi altezze e lì rimane a contemplare il paesaggio sottostante, così le persone influenzate dal Capricorno tendono ad arrampicarsi sulla scala sociale per conquistare posizioni di rilievo e di prestigio. Capricorno, infatti, essendo il 10° Segno dello zodiaco, ha attinenza con la 10a Casa oroscopica, settore dedicato alla posizione sociale, agli onori e alla reputazione. Tali persone, però, sono anche dei solitari e amano agire da soli.
Le qualità positive dei nati in Capricorno sono la capacità di guidare gli altri, la pazienza, la perseveranza, l’efficienza e la praticità. Sono ambiziosi e volenterosi nel lavoro, e capaci di lavorare duramente pur di raggiungere i loro scopi. Nel tipo superiore del Capricorno troviamo forza e integrità; queste persone sono fidate e disciplinate. “Fallo perché lo dico io” è ciò che essi dicono, perché non comprendono né facilmente e né prontamente i sentimenti altrui. Hanno una grande fiducia nel loro potere e non arretrano mai di loro volontà; si incamminano verso le loro mete elevate con sicurezza e ambizione. Sono vecchie quando sono giovani, e giovani quando sono vecchie.
Il Capricorno affronta dei rischi calcolati per raggiungere le sue altezze con paziente perseveranza. Le persone del Capricorno possono esemplificare le qualità più elevate o più infime della razza umana. Sono capaci di grande forza e possiedono un forte senso dei propositi; ma come useranno quella forza e quale proposito perseguiranno è la grande domanda. “Come posso utilizzare tutto ciò?” è diverso da “come può questo essere utilizzato per gli altri?” Queste persone possono essere molto materialiste. Per loro il denaro è estremamente importante, non per il denaro in sé, ma per il potere che esso esercita sugli altri. Quando sono anziane esse temono di dipendere dagli altri, e questo bisogno di sicurezza può causare la frugalità, se non addirittura l’avarizia. Il rispetto e la ricompensa vengono conquistati grazie a questo Segno.
In questa tavola astrologica il Segno è rappresentato da una capra maestosamente dritta sulla cima di una roccia. Ma la classica rappresentazione del Capricorno prevede una capra con la coda di pesce. Quest'immagine, come spiega Max Heindel, rappresenta il passaggio dell'umanità dall'epoca Atlantidea (nella quale viveva nelle profondità degli oceani in un'atmosfera umida e calda) all'epoca Ariana, che dura tutt'ora, e nella quale l'umanità ha conquistato le terre emerse (nel calendario tebaico il 30° grado del Capricorno è raffigurato come una “coda di pesce”). Questo animale indica quindi il passaggio del genere umano ad uno stato di vita migliore. Per questo il Segno del Capricorno trasmette ai suoi figli il desiderio di raggiungere un livello più elevato, facendo di essi dei veri e propri “arrampicatori”.
Capricorno è il terzo ed ultimo Segno di terra dello zodiaco, ma la terra del Capricorno è molto diversa dalla florida terra del Toro e dalla terra ricca di messi della Vergine. In questo quadro, infatti, tutto è roccia, più che terra. La roccia dà l'idea della desolazione, dovuta al fatto che quando il Sole transita in questo Segno inizia l'inverno, la stagione più fredda. Ma la roccia dà anche l'idea della cristallizzazione, caratteristica principale di Saturno, il reggente del Capricorno.
Il 22 dicembre si ha il solstizio d'inverno, che porta la notte più lunga dell'anno. Da quel giorno, però, il Sole comincia a risalire verso l'emisfero nord e le giornate cominciamo lentamente ad allungarsi. Avviene quindi la nascita del nuovo Sole, salvatore dell'umanità, nascita che coincide con il Natale, la nascita del Salvatore Cristo.
I raggi di luce che spuntano da dietro la roccia di questo dipinto, potrebbero quindi significare che il nuovo Sole è nato e sorge per dare alla Terra una nuova vita. Questo spiegherebbe l'atteggiamento di esultanza dell'uomo in basso a destra, che sembra salutare con gioia l'avvenimento. La capra stessa potrebbe rappresentare il Sole, il quale dal 22 dicembre comincia ad “arrampicarsi” verso l'emisfero nord, nel quale entrerà il 21 marzo, equinozio di primavera.
Il bambino in basso a sinistra, che stringe un serpente in ciascuna mano, oltre ad un sicuro significato alchemico, ricorda la prima impresa di Ercole che, ancora piccolissimo, strozzò due serpenti che la dea Giunone aveva mandato per farlo morire. Poiché Ercole è anche la personificazione simbolica del Sole (che compie le mitiche dodici fatiche attraversando i dodici Segni zodiacali), possiamo pensare che questa immagine rappresenti la prima impresa del piccolo Ercole-Sole.
Circa alla stessa longitudine celeste del Capricorno, c'è la piccolissima costellazione di LACERTA, che in latino significa LUCERTOLA. L'animale sotto i piedi del piccolo Ercole, anche se un po' diverso da una lucertola vera e propria, potrebbe ricordare questa costellazione celeste con la quale ha a che fare il Sole-Ercole appena nato.
Il signore del Capricorno è Saturno, che qui vediamo raffigurato come un vecchio scarno, seduto davanti all'ingresso di un antro oscuro, con una falce in una mano e una clessidra nell'altra. Questa è la più classica immagine di Saturno, definito anche “il Grande Saggio” e “il Signore del Tempo”.
Nell'astrologia spirituale Saturno è considerato il pianeta incaricato di dare ad ogni individuo, al momento opportuno, la giusta retribuzione come conseguenza della propria condotta. Quest'immagine è la più antica rappresentazione del Destino. La clessidra, infatti, indica che il tempo è venuto e la falce dice che ora si raccoglierà ciò che si è seminato.
Si osservi che se si gira la falce in modo che la lama venga a trovarsi alla sinistra dell'asta, si otterrà il numero 7, un numero denso di significati che ritroviamo spesso investigando i segreti dell'universo. 7 sono i giorni della Creazione, i giorni della settimana, i colori dell'Iride, le note musicali, le porte di Tebe, i doni dello Spirito Santo, i peccati capitali, i Sacramenti. Saturno è il 7° pianeta del sistema solare ed è considerato anche la porta del Caos, raffigurata in questo quadro dall'antro buio davanti al quale è seduto il vecchio.
Comunemente, la parola CAOS è sinonimo di disordine, ma se si esamina la sua etimologia, ci si accorgerà che il suo significato è diverso. CAOS deriva infatti dal greco KAHOS. Se togliamo le vocali a questa parola, rimangono le lettere K e S, che sono presenti anche nella radice della parola KOSMOS, che vuol dire “ordine” e dalla quale deriva la nostra parola COSMO.
Questa raffigurazione di Saturno, il signore del Tempo e del Destino, ricorda un'altra carta dei Tarocchi: la Morte. Questa è l'unica carta degli Arcani maggiori a non avere la sua dicitura. Dice Oswald Wirth che ....la mancanza del nome in questa carta indica che ci si è rifiutati di vedere in essa la morte intesa come la distruttrice delle forme destinate a perire. Ciò che è cambia aspetto, ma non viene mai distrutto: tutto persiste, modificandosi indefinitamente sotto l'azione del grande trasformatore, al quale gli esseri individuali devono la loro origine.
Dissolvendo le forme consunte incapaci di corrispondere alle loro funzioni, questo agente interviene come ringiovanitore, poiché libera le energie destinate ad entrare in nuove combinazioni vitali. La Morte, in realtà, non estingue nulla, ma libera le energie prostrate sotto il peso di una materia sempre più inerte. Anziché uccidere, la Morte fa rivivere dissociando ciò che non può più vivere. Il profano deve morire per rinascere alla vita superiore conferita dall'Iniziazione. Se non muore al suo stato d'imperfezione, non può compiere alcun progresso iniziatico. (Oswald Wirth, “I Tarocchi” - Edizioni Mediterranee).
L'idea della liberazione dello Spirito tramite la Morte è raffigurata simbolicamente in questo quadro dal bambino e dall'uomo esultante visti prima che, oltre al significato solare e astrologico, sembrano avere anche questo significato esoterico.
Tornando a Saturno, secondo la mitologia greca egli era figlio di Urano e di Gea, e il suo nome era Cronos (“tempo”). Era il più giovane dei Titani. Scacciato da suo padre, si proclamò signore del mondo e tale rimase fino a quando non fu a sua volta detronizzato da suo figlio Zeus (Giove).
Secondo alcuni, dopo essersi riconciliato con suo figlio, si stabilì in Italia, dove diede inizio all'età dell'oro. Per questo l'Italia veniva chiamata anche terra saturnia. I romani dedicarono a Saturno sette giorni di feste, dal 17 al 24 dicembre, detti “saturnali”. E' interessante notare che i romani dedicarono a Saturno proprio il periodo in cui, al solstizio d'inverno, nasce il nuovo Sole, lo stesso periodo in cui noi oggi festeggiamo il Natale. Questo si accorda con quanto abbiamo già detto a proposito del solstizio d'inverno. Non a caso dal 17 al 24 dicembre i romani erano soliti farsi reciprocamente dono di candele e di fiaccole, simboli della luce portata dalla nascita del nuovo Sole al solstizio d'inverno.
In astrologia medica, infine, Saturno governa anche le ossa, che sono la parte più solida e durevole del nostro corpo. Proprio per la loro durezza, le ossa ci ricordano le rocce che predominano in questo dipinto astrologico, le quali a loro volta ci ricordano la solidità delle esperienze maturate di vita in vita, che in astrologia esoterica sono collegate a Saturno, e sulle quali poggia il futuro della nostra evoluzione.
La parte del corpo umano che l’emblema del Capricorno rappresenta sono le ginocchia, l’importante articolazione che lo rende agile quando deve arrampicarsi verso l’alto, dal momento che la locomozione viene limitata quando le gambe sono rigide e incapaci di flettersi. Nel tipo superiore del Capricorno, le ginocchia permettono all’uomo di genuflettersi di fronte alla Divinità, in modo che dall’umiltà possa giungere l’ispirazione.
(Primo Contro)