Non ingannatevi, Dio non può essere deriso; poiché qualunque cosa un uomo semina, quello egli raccoglierà.
(S. Paolo)
L'Evoluzione « è la storia del progresso dello Spirito nel Tempo ». Ovunque, vedendo intorno a noi i vari fenomeni dell'universo, ci rendiamo conto che il sentiero dell'evoluzione è una spirale. Ogni sua spira è un ciclo. Ogni ciclo s'immerge nel seguente, poiché le spire sono continue, ogni ciclo essendo il prodotto perfezionato dei precedenti e il creatore degli stati più perfetti che gli succedono.
Una linea retta non è che l'estensione di un punto. Non occupa che una dimensione nello spazio. La teoria del materialista e quella del teologo sarebbero simili a questa linea. Il materialista fa cominciare la linea della vita dalla nascita e, per coerenza, l'ora della morte deve terminarla. Il teologo comincia la sua linea con la creazione dell'anima appena poco prima della nascita. Dopo la morte l'anima continua a vivere e il suo destino è irrimediabilmente determinato dalle azioni di pochi brevi anni di vita. Non c'è nessun ritorno per correggere gli errori. La linea continua diritta, essa implica un minimo di esperienza, e nessuna elevazione per l'anima dopo la morte.
Il progresso naturale non segue una linea retta come queste due teorie implicano, e nemmeno un sentiero circolare, poiché questo equivarrebbe ad un ciclo infinito delle stesse esperienze e l'uso di solo due dimensioni nello spazio. Tutto si muove in cicli progressivi, e per ottenere il massimo vantaggio da tutte le occasioni di avanzamento offerte dal nostro tridimensionale universo, è necessario che la vita evolventesi segua il sentiero tridimensionale (la spirale), che va sempre avanti e verso l'alto.
Sia che consideriamo la modesta pianta del nostro giardino o che ci rechiamo in California nel distretto del legno rosso, per esaminare una delle gigantesche piante di sequoia dal diametro di dodici metri, troviamo sempre la stessa cosa; troviamo cioè che ogni ramo, ramoscello o foglia cresce in singola o doppia spirale o in coppie opposte, una bilanciando l'altra, analogamente al flusso e riflusso, alla notte e al giorno, alla vita e alla morte e alle altre attività alternantisi nella natura.
È mai possibile che questa legge, così universale in ogni regno, non operi nella vita dell'uomo?
La terra si risveglierà ogni anno dal suo sonno invernale, gli alberi e i fiori vivranno nuovamente, mentre l'uomo dovrà morire? Ciò non può essere!
La stessa legge che risveglia la vita della pianta per una nuova crescita, risveglierà l'essere umano a nuove esperienze per avanzare sempre più verso la perfezione. Perciò la teoria della Rinascita, che postula ripetute incarnazioni in veicoli gradatamente perfezionantisi, è in perfetto accordo con l'evoluzione e coi fenomeni della natura, mentre le altre due teorie non lo sono.
Considerando la vita da un punto di vista etico, troviamo che la legge della Rinascita accoppiata alla legge di Conseguenza, dalla quale è inseparabile, è la sola teoria che soddisfi il nostro senso di giustizia, in armonia con gli eventi della vita come li osserviamo intorno a noi.
Non è facile per la mente logica comprendere come « un Dio giusto ed amoroso » possa esigere le stesse virtù dai miliardi di esseri che Egli si è «compiaciuto di collocare in differenti circostanze», senza nessuna logica o sistema apparente, ma alla meglio, secondo il Suo proprio capriccioso umore. Uno vive nell'abbondanza, l'altro in squallida miseria. Uno fruisce di tutti i vantaggi di un'educazione morale e di un'atmosfera di elevati ideali; l'altro è collocato in un ambiente squallido e gli viene insegnato a mentire, a rubare, ed a pensare che più mente e più ruba, maggiore sarà il suo successo. È giusto richiedere la stessa cosa da tutti e due? È giusto ricompensare uno per la sua vita onesta mentre si trovava in un ambiente che avrebbe reso la sua caduta assai improbabile, o punire l'altro il quale si trovava in condizioni da non saper neppure in che cosa consistesse la vera moralità? Certamente no! Non è più logico il pensare che possiamo avere male interpretato la Bibbia anziché imputare a Dio simile mostruoso piano e metodo di procedere?
Non serve a nulla dire che non dobbiamo indagare i misteri di Dio; che essi sono al di là della nostra comprensione. Le disparità della vita si possono esaurientemente spiegare con le leggi gemelle della Rinascita e di Conseguenza armonizzandole con la concezione di un Dio giusto e amoroso, come il Cristo stesso ci ha insegnato.
Inoltre, per mezzo di queste leggi gemelle, possiamo liberarci dall'attuale indesiderabile posizione e ambiente, per conseguire un grado qualsiasi di sviluppo malgrado le nostre attuali imperfezioni.
Quello che siamo, quello che abbiamo, tutte le nostre qualità sono il risultato delle nostre azioni nel passato. Quel che ci manca di eccellenza fisica, morale o mentale, potremo ancora conseguirlo nel futuro.
Da "La Cosmogonia dei Rosacroce"